Cosa mangiare in Valle d’Itria
La Valle d’Itria è un magnifico pezzo di Puglia che si trova a cavallo tra la parte meridionale delle Murge e le province di Brindisi e Taranto.
Sicuramente conoscerete uno dei suoi simboli più celebri: il trullo, la tipica abitazione in pietra a forma di cono. Attualmente questa zona è una delle più frequentate di tutta Italia da turisti e viaggiatori. Perché? I motivi sono moltissimi, basti pensare ai centri storici dal cuore ingarbugliato, fatto di stradine strette e vicoli ciechi, in cui irrompe prepotentemente il Barocco; i grandi agglomerati di trulli, le bellissime masserie, e ovviamente la cucina.
La gastronomia di questa zona è una delle più prelibate del nostro Paese: protagonista della tavola, la carne, assieme a formaggi, salumi, legumi e ottimo vino. Vediamo allora cosa mangiare in Valle d’Itria:
Gli gnummareddi
Sono deliziosi involtini di carne che prendono il nome dal latino glomus, glomeris, da cui l’antico gnomerru, gomitolletto. Sono preparati con frattaglie miste di agnello e capretto da latte e strette all’interno del loro stesso budello con prezzemolo. Non potevano mancare nella classifica di cosa mangiare in Valle d’Itria!
Il capocollo di Martina
Chiamato in dialetto chépecùedde è il re dei salumi della Murgia. Già dal XVIII secolo, nel Regno di Napoli, era apprezzatissimo. Dopo la mondatura, il capocollo viene messo sotto sale per circa due settimane e marinato con spezie e vincotto. Dopo viene insaccato in un budello naturale e legato con spago. L’affumicatura può essere effettuata con rami di alloro e timo oppure con bucce di mandorla, erbe mediterranee e corteccia di fragno.
Suggerimento: provate l’abbinamento capocollo, fichi freschi e vincotto!
La frittata di lampascioni
Se non siete di queste parti forse non avete idea di cosa siano i lampascioni: si tratta di un tipo di cipolla selvatica. La frittata di lampascioni sarà un secondo saporito e molto sostanzioso.
Le orecchiette con cime di rapa
Questo piatto ha bisogno di presentazioni? È Il classico dei classici, ormai celebre ormai in tutta Italia.
I Vini D.O.P. per accompagnare i piatti
In Valle d’Itria, da sempre, si coltivano principalmente due varietà di vitigni: la Verdeca e il Bianco d’Alessano, alla base delle due D.O.P. per eccezione, Martina Franca e Locorotondo. La D.O.P. Ostuni prevede invece l’utilizzo di uve bianche di varietà autocotone ma meno note, l’Impigno e il Francavidda, mentre per i rossi si utilizza l’Ottavianello.